Sonetto XVII ~ Pablo Neruda ~

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Non t’amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t’amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
T’amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T’amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t’amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

4 commenti

  • Nicola Nicola ha detto:

    È una poesia che rimanda in maniera evidente al rapporto fusionale con la madre piuttosto che ad un amore maturo

  • Nicola Nicola ha detto:

    È una poesia che rimanda in maniera evidente al rapporto fusionale con la madre piuttosto che ad un amore maturo

  • sandra sandra ha detto:

    Semplicemente stuggente, questo è l’aggettivo che, appena letta questa “perla”, mi è sgorgato dal cuore. E’ lui che commenta, non ho parole, ma solo l’emozione che ho provato.
    Grazie
    Sandra Greggio

  • sandra sandra ha detto:

    Semplicemente stuggente, questo è l’aggettivo che, appena letta questa “perla”, mi è sgorgato dal cuore. E’ lui che commenta, non ho parole, ma solo l’emozione che ho provato.
    Grazie
    Sandra Greggio

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