Il senso della vita di Alberto Oliverio

Dal sito riflessioni.it
Un estratto della intervista di Ivo Nardi ad un psicobiologo di fama internazionale che conosce appieno il significato di Ubuntu, che tratteremo prossimamente su questo sito.

Ecco parte dell’intervista…

Abbiamo tutti un progetto esistenziale da compiere?
Si, tutti lo abbiamo, senza un progetto esistenziale saremmo morti viventi.
Osservando i bambini vediamo che c’è questo forte interesse per la vita, per impossessarsi e modificare la realtà; in misura più o meno diversa, anche gli adulti tentano di lasciare una piccola impronta nella realtà in cui vivono.

7) Siamo animali sociali, la vita di ciascuno di noi non avrebbe scopo senza la presenza degli altri, ma ciò nonostante viviamo in un’epoca dove l’individualismo viene sempre più esaltato e questo sembra determinare una involuzione culturale, cosa ne pensa?

Si, ci possono essere dei momenti storici in cui la collettività può apparire meno importante dell’individualismo, del progetto individuale. In realtà penso che questo sia un atteggiamento mentale. Uno cerca di realizzarsi, di perseguire dei valori in rapporto agli altri, altrimenti sarebbe una monade isolata, non avrebbe modo di rispecchiarsi anche nei propri successi. Comunque non bisogna essere troppo negativi, in fin dei conti vediamo molti esempi di individualismo e di egoismo, ma anche tanti esempi di solidarietà, senza di essa gli esseri umani non sarebbero al punto in cui sono arrivati.

8) Il bene, il male, come possiamo riconoscerli?
Non so se esiste un bene assoluto o un male assoluto, nel senso che ci sia un’etica naturale, alcuni ne sostengono l’esistenza, altri sono più restii da questa idea che ci sia qualche cosa di stampato dentro di noi, che ci guida verso il bene o che ci fa rifuggire il male. In realtà i valori che noi acquisiamo, li acquisiamo attraverso la cultura, siamo dipendenti dalla cultura che orienta i nostri concetti di bene o di male, di solidarietà o di egoismo. Anche le leggi hanno delle forme di relativismo, persino per quanto riguarda l’obbligo di prestare aiuto agli altri, come è previsto nel nostro codice, la cosiddetta: omissione di soccorso, in alcuni paesi come il Regno Unito questo obbligo è molto più blando, vale per il mare, non vale molto per la terra. Ci sono delle regole che in qualche modo rispecchiano anche il modo di guardare alla realtà, alle tradizioni e così via, certo, di fronte ad alcuni principi più o meno ci comportiamo in modo simile, danneggiare gli altri è sempre un aspetto negativo, una versione del male.

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"Con ogni pensiero, tentare di conoscere i propri difetti e correggersi per tutta la vita: questa è la Via"
(Yamamoto Tsunetomo)
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