Nient’altro che amore: il secondo libro di Antonietta Calembo

Copertina Nientaltro Che Amore

In uscita il secondo libro fantasy di Antonietta Calembo

che continua la storia d’amore di Viviana e Merlino, iniziata con “La leggenda della Valle di Comper”.

La nuova pubblicazione della Casa editrice Scarenz è un viaggio nel Medioevo e prende come spunto la storia e i personaggi di un’opera originale del ciclo Arturiano.

Nient’altro che amore, scritto da Antonietta Calembo, è un volume di 460 pagine costruito intorno a personaggi particolarmente amati dal pubblico e fornisce una propria visione della storia. L’autrice, creando situazioni alternative all’originale, soprattutto nel caratterizzare e nel far relazionare i protagonisti fra loro, ha personalizzato ogni fase del racconto dal background agli intrighi, in un percorso fantastico nel tempo e nello spazio. La vicenda dei due amanti si snoda attraverso le pagine caricando la storia che accavalla le situazioni vissutcome flashback che narrano il passato, il presente e il futuro.

L’autrice presenterà “Nient’altro che amore” Domenica, 22 gennaio – ore 16,00 presso il ristorante

“L‘Uorto” a Policastro Bussentino. Relazioneranno l’autrice Koren Renzullo ed il consulente di comunicazione e conduttore televisivo Marco Costanzo.

Il libro è distribuito direttamente dalla casa editrice Scarenz, in alcune librerie locali, sul sito www.scarenz.it e sugli store online. Per chi è interessato al libro o ad ulteriori informazioni, può contattare la Casa editrice all’indirizzo [email protected] o al telefono 334 9981104.

Per i lettori di sensodellavita.com l’antepirma del libro che parla del lavoro di cui questo è una continuazione: La leggenda della valle di Comper.

 

LA LEGGENDA DELLA VALLE DI COMPER.

(vol.I)

La leggenda narra che nell’anno del Signore 545, la Bretagna fosse divisa in quattro grandi regni: Broerec, Domnonea, Gore e Camelot e che quest’ultimo fosse il più prospero tra di loro.

Il regno di Camelot era governato saggiamente dalla dinastia dei Pendragon che, prima con re Konstantin ed in seguito con suo figlio Uther, assicurava da tempo pace e ricchezze alla popolazione.

Purtroppo Vortigern, re di Broerec e zio di Uther aveva abusato sessualmente di Nimueh, sacerdotessa e moglie di Merlino, mago e figlio di Ambrosio, primo ministro di Camelot e da quella violenza era nata una bambina.

Vortigern aveva da tempo preso sotto la propria protezione la sacerdotessa Morgana, maga e sorellastra di Uther e aspirante ad usurparne il trono.

Da Vortigern, Morgana aveva ricevuto in dono Clarent, la spada della morte, su cui aleggiava una terribile maledizione, affinchè, attraverso quell’arma, ella potesse uccidere Uther.

La strega per liberarsi del sovrano di Camelot usò Urien, re del regno di Gore, innamorato da sempre di lei, convincendolo che Uther era un nemico e che andava eliminato.

Morgana affidò Clarent ad Urien promettendo se stessa in premio per l’omicidio di suo fratello e Urien si lasciò convincere.

Uther, che si era da poco unito in matrimonio con la bella Ygraine di Carduel, aveva scelto una vita più serena e aveva quindi deciso di rinunciare ai combattimenti, ponendo così fine alla sua vita di re guerriero, pertanto, aveva incaricato il suo amico Merlino di distruggere con un incantesimo la propria spada: Excalibur, la spada della vita, ma il mago, credendo che questa decisione potesse trasformarsi in un errore, aveva deciso di incastonarla invece in una roccia decretando che soltanto un vero Pendragon avrebbe potuto prelevarla da quel luogo in caso di bisogno.

Il re di Camelot, senza la sua spada, non poté nulla contro la furia di Clarent quando Urien sferrò contro di lui un attacco, quindi non poté che soccombere sotto la potenza dell’arma usata dall’avversario.

Dopo la morte di Uther, Merlino venne a sapere da Ambrosio che il re, data la sua prematura scomparsa dal mondo, era stato spedito da Kairos, signore del tempo, in un’altra dimensione temporale e che lui, grande e potente mago, era il solo in grado di compiere un viaggio nel tempo per riportarlo indietro.

Ambrosio confessò a Merlino di non essere il suo vero padre, ma che in realtà il giovane era figlio di Morvryn, un demone redento che dimorava in un luogo chiamato caverna dei due mondi, sito tra il regno dei vivi e quello dell’aldilà.

Grazie all’aiuto di Morvryn, Merlino riuscì a trovare Kairos e a partire per il suo viaggio temporale, ma il dio del tempo, come pagamento per tale favore, pretese una ricompensa, così Merlino, completamente ignaro di tutto, fu privato della sua famiglia, infatti Kairos uccise sua moglie Nimueh e spedì la bambina che ella aveva avuto da Vortigern in un’epoca lontana.

Merlino, anche se distrutto dal dolore, non si arrese e continuò la sua missione per restituire a Camelot il suo sovrano.

Dopo aver attraversato molte Ere, senza aver ottenuto alcun risultato, si ritrovò nel ventunesimo secolo in cui nel volto di un famoso giocatore di baseball rivide quello di Uther Pendragon.

Il giovane sportivo, di nome Alex Earway, era prossimo alle nozze con una donna di nome Viviana di cui Merlino si infatuò al primo sguardo.

Paradossalmente, anche Viviana, dimenticando i suoi doveri nei confronti del futuro sposo, si lasciò incantare dal fascino del mago dagli occhi azzurri che la rapì completamente; ma Merlino, mettendo al primo posto i suoi doveri verso il regno di Camelot, provò a sradicare dal proprio cuore l’amore improvviso che l’aveva colpito e, attraverso un incantesimo costrinse Uther a seguirlo nel viaggio verso il medioevo, attraversando con lui un varco spazio-temporale.

Viviana, vedendo la scena, si gettò nel varco dopo di loro, seguendoli così in quel viaggio.

Merlino, una volta arrivato a Camelot, si accorse di non aver portato con sé solamente Uther, ma anche la donna che questi aveva sposato nel futuro.

Il re sembrava non ricordare nulla della sua vita nel ventunesimo secolo, invece, dopo aver recuperato Excalibur, recuperò ogni ricordo legato alla sua vita come sovrano di Camelot e come primo compito decise di ricompensare Merlino nominandolo nuovo primo ministro del regno.

Il primo compito del mago dopo aver ricevuto l’incarico, fu invece, la creazione di una tavola rotonda che rappresentasse gli ideali di uguaglianza e giustizia che dovevano animare sia il re che i cavalieri di Camelot.

Morgana intanto, per ricompensare Urien della morte di suo fratello, lo aveva sposato ed era divenuta regina di Gore, ma la notizia dell’inaspettata resurrezione del sovrano l’aveva colmata d’ira al punto da spingerla ad intentare una guerra contro Camelot per occuparne il trono.

Viviana, intanto, era stata costretta dagli eventi a vivere una vita di finzione, completamente diversa da quella a cui era abituata, in un’epoca lontana da quella in cui aveva vissuto per venticinque anni e il suo amore per Merlino si era trasformato in rabbia per averle nascosto la verità.

In realtà, l’amore tra i due giovani si era solamente assopito e man mano incominciò a venire fuori sempre più prepotentemente. A nulla valsero i tentativi della giovane di placarlo, il sentimento tra lei e Merlino divampò e li portò l’uno tra le braccia dell’altra e il mago decise di prenderla in sposa, nonostante il parere contrario di suo padre Morvryn che gli aveva rivelato di una profezia che narrava di una alleanza futura tra la donna e la perfida Morgana.

Merlino aveva inoltre scoperto che Viviana era in realtà la figlia della sua defunta moglie Nimueh e di re Vortigern, che nel frattempo era deceduto, e che quindi la giovane era di stirpe reale, quindi una Pendragon. Era però anche una maga, poiché aveva ereditato da sua madre il dono della magia e come lei e Morgana era una sacerdotessa di Avalon: la dama bianca.

Uther, come re, desiderava ardentemente un erede, ma Ygraine non riusciva a rimanere gravida, così Merlino, prendendo le sembianze di Uther, ingravidò la regina attraverso la magia in una notte d’amore, assicurando così una discendenza alla dinastia dei Pendragon. Anche Morgana usò la propria magia per ragiungere uno scopo simile.

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