Cosa vuol dire “Cosa fatta capo ha”?

Cilento By Marco Digireale

«Cosa fatta, capo ha. Si usa quando si vuol tagliar corto in una discussione o per indicare che una decisione, buona o cattiva, è sempre meglio d’un lungo e logorante temporeggiamento, poiché una cosa, una volta fatta, si impone, non può essere annullata, raggiunge l’effetto per il quale è compiuta. Usatissima ancora senza la coda esplicativa è assai antica e si vuole pronunciata da Mosca dei Lamberti. La tradizione vuole che la divisione dei fiorentini in guelfi e ghibellini sia nata dall’offesa fatta da Buondelmonte dei Buondelmonti agli Amidei, della quale famiglia aveva promesso di sposare una ragazza, ma poi, ripensandoci, si era unito a una dei Donati. In un conciliabolo gli Amidei discussero di come vendicarsi di questa ingiuria, senza che nessuno osasse sostenere la decisione di uccidere l’offensore: “E benché alcuni discorressero i mali che da quella cosa dovessero seguire, il Mosca Lamberti disse, che chi pensava assai cose, non ne concludeva mai alcuna, dicendo quella trita e nota sentenza: Cosa fatta, capo ha”. Il fatto è uno di quelli che si radicano nella fantasia popolare come nella tradizione dotta: è riferito da R. Malispini nella sua ‘Storia’, da G. Villani (V, 38), da Dante: “E un ch’avea l’una e l’altra man mozza, / levando i moncherin per l’aura fosca, / sì che ’l sangue facea la faccia sozza, // gridò: Ricodera’ ti anche del Mosca, / che disse, lasso!, ‘Capo ha cosa fatta’, / che fu ’l mal seme per la gente tosca”.» (Carlo Lapucci, Dizionario dei modi di dire della lingua italiana.) L’altra espressione, “del senno di poi son piene le fosse”, sebbene comunissima, non compare nel dizionario citato.

Autore : Marco1971 – Email : [email protected]

 

 

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Villammare – Cilento – Febbraio 2017 ph by Digireale