#società Zucconi e le fake news d’autore

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Visto che @vittoriozucconi ha replicato al mio tweet di ieri aizzando la canea del suo fan club, sincerità per sincerità rispondo agli imbecilli che pensano di cavarsela accusando sempre di “grillismo” chiunque ponga delle questioni di principio sui comportamenti di chi si reputa serio, ancorché “sincero” come ha fatto Zucconi con me che gli ho scritto che è un falso e ipocrita, perché nel social e per radio ha un atteggiamento ma quando va in tivù o si ritrova a parlare direttamente coi bersagli delle sue “ironie” ne ha un altro. Fra quei bersagli oltre al M5S, specialmente la Raggi, ci sono anche Travaglio e Il Fatto Quotidiano che tramite Scanzi si è occupato varie volte del “reverendo” al quale il ruolo di social star anti- M5S evidentemente piace e riscuote anche un discreto successo. 

Quando ci si rivolge a persone che non si conoscono varrebbe la pena di farlo col minimo indispensabile di rispettoso distacco, evitare di appioppare etichette senz’alcuna certezza che quelle persone facciano parte di qualche club riservato ai suoi eletti. 

Mi spiace deludere le groupie di Zucconi ma io non voto il M5S né il pd: preferisco vivere da persona libera anche politicamente così da poter osservare ed esprimermi altrettanto liberamente.

Non sono un personaggio pubblico e non ho lo stesso potere mediatico di Zucconi ma so riconoscere perfettamente  l’informazione dalla propaganda e l’ironia dal sarcasmo offensivo. 

So anche che per fare propaganda a favore di una parte non serve parlare bene di quella parte: basta parlare sempre male dell’altra o delle altre come ha fatto Zucconi prim’ancora che i 5stelle mettessero piede in parlamento non con un colpo di stato ma perché votati dai loro elettori.  

Basta mentire come ha fatto Zucconi molte volte: indimenticabile è la figuraccia fatta con la foto della monnezza spacciata per quella di Roma [Zucconi ha le mani nella monnezza di Roma da un anno, chissà prima dove le teneva] mentre si trattava della Napoli di qualche anno fa. Una bufala in piena regola che se diffusa da un utente qualsiasi avrebbe suscitato solo pietà e compassione, ma quando un personaggio che scrive su un giornale, dirige un network nazionale, viene spesso invitato in tivù in qualità di opinionista e analista politico si presta a fare questi giochini per deficienti tutt’altro che innocenti significa che ha degli obiettivi molto distanti dalla sincerità e anche dalla correttezza: Quando nel social ti seguono più di 200.000 persone e condividono quello che scrivi, contenuti che assumono poi una viralità fuori da ogni controllo hai il dovere della responsabilità come ce l’ho io che non ho lo stesso suo seguito, significa che il suo obiettivo non è affatto quello di essere sincero ma di portare acqua ad un mulino che di portatori d’acqua ne ha perfino troppi. 

Quindi stia pure tranquillo Vittorio Zucconi, continui pure a fare i suoi giochini, visto che il suo pubblico li trova divertenti,  io da cittadina che segue e si interessa di politica e informazione continuerò ad avere le mie idee e ad esprimerle, che piacciano o meno al permaloso Zucconi che prima lancia i sassi poi nasconde tutt’e due le mani e al suo fan club.

Cristina Correani