Il motore del mondo secondo Kierkegaard

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Cos’è che rende un uomo forte, più forte del mondo intero; cos’è che lo rende debole, più debole di un bambino?
 Cos’è che rende un uomo saldo, più saldo della roccia; cos’è che lo rende molle, più molle della cera? 

Cos’è che è più vecchio di tutto? Cos’è che sopravvive a tutto? Cos’è che non può essere tolto, ma toglie lui stesso tutto? 

Cos’è che non può essere dato, ma dà lui stesso tutto?

 Cos’è che sussiste, quando tutto frana? 

Cos’è che consola, quando ogni consolazione viene meno? Cos’è che dura, quando tutto subisce una trasformazione? Cos’è che rimane, quando viene abolito l’imperfetto?

 Cos’è che non scompare, quando cessa la visione? 

Cos’è che chiarisce, quando ha fine il discorso oscuro?

Cos’è che rende saggio il discorso del semplice? 

Cos’è che non muta mai, anche se tutto muta?

 È l’amore, e amore è solo quello che mai si muta in qualcos’altro.
Søren Kierkegaard