Correzione fraterna

IL GRANELLINO🌱

(Mt 18,15-20)

“Se un tuo fratello pecca contro di te, vai da lui privatamente e correggilo”, dice Gesù. Quale dev’essere lo spirito che ti spinge ad andare dal fratello per correggerlo? È lo spirito di amore. Se ti ascolterà, si salverà grazie al tuo amore. Se non sei mosso dallo spirito dell’amore, ma dallo spirito di vendetta o dall’intenzione di mortificare, aspetta tempi migliori quando sarai calmo e desideri solo la sua salvezza. 

Per praticare la correzione fraterna, hai bisogno di un amore soprannaturale e per accettare la correzione fraterna hai bisogno di una umiltà soprannaturale. In ogni ambiente abbiamo bisogno di profeti. Dove non c’è la presenza del profeta, il male cresce giorno dopo giorno come una palla di neve che scende dalla montagna. La presenza del profeta è essenziale in quanto egli ha il potere divino di fermare la palla di cattiveria, di immoralità e di ipocrisia nell’ambiente dove vive.

La correzione fraterna non è un’arte facile da praticare. Ci vuole pazienza, sapienza e misericordia, ma anche fermezza e fortezza di spirito che sono dono dello Spirito Santo. Non correggere mai un fratello con spirito di superiorità, ma sempre con spirito di misericordia. Se sei tu ad essere corretto, accetta la correzione con umiltà e gratitudine. Dopo essere stato corretto, dici grazie al fratello che ha messo il tuo peccato davanti agli occhi. Lo scopo della correzione fraterna è di salvare il fratello dall’andare all’inferno.

Davanti al fratello che cammina su una strada che va verso l’inferno non devi rimanere indifferente e non puoi neppure dire: “Non sono fatti miei.” Un giorno il Signore ti chiederà: “Dov’è tuo fratello?” E tu cosa gli risponderai?  Amen. Alleluia. 

(P. Lorenzo Montecalvo dei Padri Vocazionisti)